Rione Piazza       





San Gemini

La Taverna "Malanotte" vincitrice il premio come "Miglior Taverna 2023"

Grazie a tutti voi....

Una sconfitta deve essere figlia del coraggio, altrimenti è davvero una sconfitta.

E il proprio il coraggio quest’anno non è mancato in tutto il popolo biancoverde.

Grazie alla Sala Costumi per i mesi di studio precedenti al corteo e per l’ambizione con la quale ha proposto una lettura per nulla scontata dei temi. Ogni anno aggiungete un tassello di bellezza al nostro Rione e noi ve ne siamo infinitamente grati.

Grazie alle cucine e a tutti coloro che si sono impegnati in taverna per aver spostato ancora una volta più in là il limite del possibile. Dietro alla qualità offerta ed ai numeri incredibili di quest’anno si nascondono fatiche e sacrifici che pochi vedono ma di cui noi conosciamo e apprezziamo il valore. Grazie ancora di cuore.

Grazie ai tamburini per confermare di volta in volta agli occhi di tutti la loro qualità e grazie soprattutto per aver acceso la passione nelle nuove generazioni.

Grazie a tutti i volontari, il grande motore del Rione: chi vive da dentro la Festa sa benissimo che senza di voi nulla sarebbe possibile.

Grazie ai nostri cavalieri, gioia e dolore, ma sempre un nostro grande orgoglio.

Grazie, infine, a tutti coloro che ci hanno manifestato affetto e amore. Che siate rionali o meno, il Rione Piazza è anche casa vostra.

Ci vediamo l’anno prossimo, sempre pronti a rimetterci in piedi ed affrontare altre sfide con amore, fede e passione.


Taverna della Malanotte

Taverna dell'Orto

Angolo del Ghiottone

La Festa....   

In occasione delle celebrazioni patronali, a San Gemini è possibile fare un tuffo nel passato, in quel tardo medioveo che vide la cittadina darsi le strutture del “libero comune”.

Infatti, pur essendo “Speciale Demanium” della Chiesa, San Gemini possedeva tutte le istituzioni proprie dei grandi Comuni del tempo: dall’apparato delle magistrature forestiere (il Podestà e la sua curia), agli organi politici e amministrativi (Corporazioni delle Arti, Priori, Camerario, Cancelliere, ecc...). I personaggi menzionati “rivivono” nel corteo storico che percorre le vie cittadine la sera antecedente la Giostra dell’Arme.

L’antico cerimoniale, narrato negli Statuti comunali, prevedeva una processione, da effettuarsi la sera della vigilia, nella quale ciascuno doveva portare il proprio cero, di un peso predeterminato, alla chiesa di San Gemine, almeno uno per famiglia o per capodecina. Nel tentativo di rimanere fedeli a tale consuetudine, il Corteo è aperto dal Podestà che reca il cero comunale del peso di cinque libbre, e dall’Abate di San Nicolò, seguiti dalle altre autorità comunali. 

Il suono dei tamburi annuncia l’ingresso dei due rioni, Piazza e Rocca, in cui è divisa la cittadina.

Nelle loro fila è possibile scorgere i rappresentanti delle dieci Corporazioni delle Arti, i componenti delle famiglie nobili del tempo ed i capi delle decine della milizia popolare.

Il programma della 50° edizione della Giostra dell'Arme è consultabile dal seguente link:

Programma 2023 


Il Rione....

Il Rione Piazza rappresenta uno dei due rioni in cui è divisa la cittadina. Il rione deve il suo nome a Piazza San Francesco, nota ai sangeminesi semplicemente come “Piazza”, centro indiscusso della vita cittadina. 

La sua origine è sicuramente moderna ma trova interessanti riferimenti dal punto di vista storico, infatti, nelle Riformanze comunali della fine del XIV sec. si parla di due quartieri: San Gemini e San Nicolò, i quali prendevano il nome dalle omonime abbazie. Successivamente, tale distinzione scomparve a favore della dizione “a parte inferiori” (la parte di sotto), presente negli statuti del 1568. Ciò avvenne, probabilmente, in seguito al notevole sviluppo urbanistico che, iniziato nel 1400, continuerà nei secoli successivi e segnerà uno spostamento della vita economica e sociale nel nuovo borgo. 

Nel territorio rionale sono conservate importanti testimonianze del passato come Porta Romana, la Chiesa di San Francesco, mirabile esempio di architettura romanica, la Chiesa di S. Gemine, dedicata al Patrono, e l’Abbazia di San Nicolò.

I colori del rione piazza sono il bianco e il verde e il suo stemma presenta, egualmente, i due colori con al centro una croce greca di colore nero.

Per chi si trova al di fuori non è certamente facile comprendere quello che la Festa comporti per la vita del Paese e ciò che significhi essere un “rionale”. L’ambiente che si respira in questa magica realtà, infatti, è un vero collante tra persone di ogni età, accomunate da una passione e un’appartenenza ai colori che li spingono a portare avanti un grande progetto comune. La vita del rione, non a caso, non è certamente confinata al periodo dei festeggiamenti patronali, prolungandosi con attività e momenti di ritrovo durante tutto l’anno. Merita ricordare in proposito la partecipazione del Rione a numerosi eventi ed iniziative culturali, testimonianza del fatto che se è certamente vero che la Festa rappresenti l’origine del Rione, è altresì vero che esso, talvolta, se ne distacchi in nome di una vita culturale propria.

I Tamburini....

La storia del Gruppo Tamburi Lorenzo Caporali inizia nel lontano 1974 quando, in occasione della prima edizione della Giostra dell’Arme di San Gemini, all’interno del Rione Piazza un gruppo di ragazzi decide di imbracciare un tamburo e di scandire i primi colpi. 

Da allora sono moltissimi i ragazzi di San Gemini che nel corso degli anni si sono avvicendati all’interno del gruppo e con impegno hanno portato avanti il loro testimone. Uno di questi era il giovane Lorenzo Caporali.

Proprio in seguito alla tragica scomparsa di Lorenzo, il gruppo decide di cambiare il proprio nome e dedicare per sempre la propria attività alla memoria di un amico. Motivo di onore per il gruppo, il nome di Lorenzo Caporali è da allora sullo stendardo che in ogni uscita precede i tamburini nella marcia.

L’attività del gruppo si svolge anzitutto tra i vicoli di San Gemini. Durante i festeggiamenti che si svolgono in occasione della Giostra dell’Arme, i tamburini accompagnano con la propria musica numerosi eventi.

La marcia dei tamburini non si limita però all’interno delle mura di San Gemini. Negli ultimi anni, sono ormai stabili gli inviti da parte di enti e associazioni a prendere parte ai festeggiamenti che si svolgono sia in paesi limitrofi che lontani da San Gemini.

I costumi indossati dai tamburini riproducono fedelmente modelli tratti da reperti storici. Stessa accuratezza viene posta nelle scelta strumentazioni: i tamburi a corde, infatti, sono realizzati con legno di faggio o di acero e sfruttano tiranti in cuoio, pelli di capra e budelli naturali per le cordiere. Non è esagerato dire che, sul piano della ricerca storica, nulla sia lasciato al caso.

La qualità del gruppo, raggiunta grazie ad un impegno costante, ha trovato poi pieno riconoscimento con le numerose sfide conquistate nel corso degli anni. Le ritmiche dei tamburini, caratterizzate da grande forza d’impatto, si sono rivelate non solo un’arma vincente, ma qualcosa che va al di là del risultato e fa delle esibizioni dei tamburini del Rione Piazza un grande spettacolo per il pubblico.


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La Sartoria....

La sartoria del Rione Piazza nasce circa venti anni fa. Ad oggi, la sala costumi è costituita da un nutrito gruppo di sarte che ogni anno si impegnano nella realizzazione di vestiti, curando la scelta delle stoffe e dei materiali

Le sarte, grazie alla loro esperienza, sono in grado di riprodurre abiti filo-storici fedeli alle iconografie del periodo attinente alla nostra rievocazione medievale.

L’attività sartoriale presuppone un’attenta ricerca storica, volta alla cura dei particolari, essenziale per la scelta delle stoffe e dei ricami più idonei.

Questa vincente squadra ha ormai realizzato decine di costumi, cuciti interamente a mano che rappresentano un’eccellenza del Rione Piazza.

Tra le varie occasioni in cui è possibile ammirare i frutti del lavoro della sartoria, merita certamente di essere ricordato il Corteo Storico, uno degli eventi centrali dei festeggiamenti. Ad indossare i costumi sono anzitutto rionali, ai quali si aggiungono simpatizzanti del rione, fino a formare un gruppo di circa 150 figuranti.

L’attenzione ai particolari, in aggiunta alle fisionomie dei figuranti volte a valorizzare i costumi, si rivelano strumenti fondamentali per lo sviluppo del tema che oggi il corteo cerca di rappresentare, elementi che rendono questa manifestazione un vero quadro vivente.


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Manifestazioni e  Ars Nova....

Durante ogni festa del Patrono, un gruppo di giovani del Rione Piazza lavora per mettere in scena degli spettacoli a tema medievale, spinti dalla passione per il teatro. 

Nell'anno 2022 si è costituito Ars Nova, il gruppo di danze medievali del Rione Piazza nato dall’iniziativa del gruppo costumi e manifestazioni. Attraverso lo studio e la ricostruzione dei balli tipici dell’epoca, la compagnia si è posta l’obiettivo di arricchire “la parte de sotto” di un elemento di rievocazione non ancora presente fra le attività del Rione Piazza al fine di offrire a tutti un gradevole spettacolo.

I Cavalieri....

La Giostra dell’Arme non è solo una giostra equestre di origine medievale, ma rappresenta soprattutto una celebrazione a cui tutto il popolo sangeminese partecipa. 

Ogni rione porta in campo tre cavalieri giostranti, i quali, uno per volta, percorrono il campo con una lancia in mano, cercando di avere la meglio su tre avversari: il tempo, l’anello e l’arme.

A concorrere a formare il punteggio, infatti, sono i secondi impiegati a percorrere il campo, l’anello che ogni giostrante deve cercare di infilzare e, infine, l’arme, ossia un bersaglio diviso in porzioni corrispondenti a diversi punteggi, sul quale il cavaliere deve cercare di scagliare la lancia in modo da realizzare più punti possibili, dando dimostrazione di precisione e forza. 

Il Rione che realizza il maggior punteggio si aggiudica il Palio, vessillo della vittoria, chiudendo la battaglia fino all’anno successivo.

Prova dell’assoluta spettacolarità e singolarità di questa manifestazione sono le migliaia di turisti che ogni anno accorrono a godersi questa magnifica rievocazione, mischiandosi tra le urla ed i colori del campo.

Le Taverne....

Ancora oggi, nella “Taverna della Malanotte”, è possibile ritrovare quell’atmosfera di convivialità e riscoprire gli antichi sapori della tradizione contadina in un ambiente suggestivo, grazie alla maestria con la quale i tavernieri del Rione Piazza preparano i piatti caratteristici della cucina locale. 

Tra questi è doveroso citare la pizza “sotto lo foco” accompagnata da salsicce e broccoletti o da prosciutto nostrano, le carni alla brace, la polenta, i fagioli con le cotiche ma soprattutto i “picchiarelli”, pasta di sola acqua e farina rigorosamente lavorata a mano dalle donne del rione, autentica prelibatezza della cucina sangeminese, conosciuta ed apprezzata dai numerosissimi ed affezionati avventori che ormai da molti anni, nei giorni di festa, affollano, a dispetto di lunghe e pazienti attese.

C’è inoltre un altro punto di ristoro: “La Taverna dell’Orto”, ricavata dalle cantine di un antico palazzo nobiliare e di recente completamente rinnovata, dove gli affamati potranno gustare, oltre a tutti i piatti tipici, anche i caratteristici picchiarelli bianchi, specialità indiscussa della taverna. 

Per chi invece vuole terminare la serata in allegria gustando, magari, qualche dolcetto e del vin santo, “l’Angolo del Ghiottone” offre tale possibilità. Ospitato all’interno del Chiostro di San Francesco e adornato da una particolare struttura piramidale, è il luogo ideale per scambiare quattro chiacchiere con gli amici in un’atmosfera piacevole e suggestiva.

Presso “l’Angolo del Ghiottone” è possibile gustare anche dolci senza glutine e la focaccia farcita in collaborazione con “AIC Umbria”.

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